LA GENEALOGIA
Quando ho iniziato la mia ricerca sulla genealogia ufficiale del Carassius, mi sono
immediatamente resa conto che non sarebbe stato un lavoro semplice. In parte perché questo pesce è stato nei secoli incrociato fra Cina e Giappone, generando già alcune contraddizioni sulla nomenclatura. Dalla seconda metà del '900 inoltre, anche gli Stati uniti hanno creato nuove qualità, aumentando la confusione. Allora ho cominciato a studiarmi le particolarità delle singole specie, e mi sono resa conto che le razze ufficialmente riconosciute derivano da un ceppo molto ristretto e ben identificabile di animali:
Carpa Crucian (Carassius carassius, Linnaeus 1758)
Alcuni studiosi lo hanno identificato nel secolo scorso come Carpio gibelio, ritenendo proprio quest'ultimo il capostipite dei Carassius auratus moderno, ma in seguito è stata fatta una netta distinzione ed oggi il Carpio gibelio (Carassius auratus gibelio) è ritenuto un specie a parte. E' il candidato più accreditato come "padre" del Carassius, perché entrambi hanno medesimo numero di cromosomi, 100, al contrario delle altre carpe, che ne hanno solo 50.
Carpa Gibelio (Carassius auratus gibelio, Bloch 1783) Questo pesce è il secondo "candidato" per la carica di antesignano dei Carassius moderni. Dall'incrocio fra lui e la Carpa Crucian, secondo alcuni, proviene forse il Carassius auratus auratus.
Carassius auratus (Carassius auratus auratus, Linnaeus 1758) Detta anche "Carpa dorata", probabilmente questo pesce è la mutazione naturale della Carpa Crucian descritta nel "Compendium della materia medica" dal Li Shizhen (1518-1593).
Demekin (Carassius auratus spec.) Conosciuto oggi col nome di "Dragon eye", "Moor" o "Telescope", è forse una naturale mutazione genetica cinese di un non bene identificato Cyprinidae (alcuni lo ritengono discendente diretto del Carassius carassius, ma ciò non è confermato). Per altri, invece, è una mutazione successiva del Carassius auratus.
Tutti i Carassius presenti oggi in commercio derivano -probabilmente- dalla combinazione di queste razze e dall'incrocio dei nuovi esemplari fra di loro, in un arco di molti secoli. Uno dei più illustri studiosi di questo pesce, Li Zhen, nel 1988 ha raccolto mirabilmente in un unico schema la maggior parte dei Carassius auratus esistenti. In questi ultimi 13 anni alcune nuove razze sono state approvate; ne parleremo più avanti. Intanto, se volete avere una visione d'insieme di questa grande famiglia, fate click sull'immagine qui a lato. Lo schema è molto grande e un po' lento da scaricarsi, ma vale la pena darci un'occhiata. Nello schema non sono presenti i luoghi di origine delle razze; li troverete nel capitolo RAZZE. Una cosa davvero particolare che possiamo però dire subito, è che Cina e Giappone hanno portato avanti due evoluzioni, parallele nel tempo del Carassius auratus. Rappresentativo è il caso dei Ranchu, la cui storia è in bilico fra Cina e Giappone proprio per il contemporaneo sviluppo della razza nei due paesi. Poiché le prime testimonianze storiche sul Carassius risalgono a circa 1700 ( ! ) anni fa, è facile immaginare l'enorme quantità di specie prodotte fino ad oggi fra Cina e Giappone, e dato che tutti gli animali provengono dallo stesso ceppo d'origine, la possibilità di incrocio è pressoché illimitata. Questo ha fatto sí che lo standard di qualità utilizzato da allevatori e giudici è molto variabile, perché si può avere in un solo pesce, ad esempio, un Demekin (Moor) un Ranchu (testa di leone) e un Nankin (una varietà particolare senza criniera di Ranchu). Quando dunque si allevano pesci per partecipare ai concorsi, è sempre una grossa incognita immaginare il verdetto del giudice di gara. Questo, naturalmente, è la cosa bella del Carassius: potete acquistare un pesciolino alla fiera per poche lire e ritrovarvi, se avete molta fortuna e lo allevate con cura e attenzione, un esemplare da esposizione ( in verità nelle nostre fiere questo è un caso raro, ma se vi trovaste in Giappone e acquistaste un pesciolino rosso, questo potrebbe effettivamente accadere). Per comprendere il valore di un esemplare, viene normalmente rispettato in primis lo standard per ogni singola razza riconoscibile e poi viene esaminato "l'effetto di insieme" cioè come queste singole razze si fondono in un unico pesce. Ogni giudice segue un suo antico codice di qualità, ma alcuni difetti penalizzanti sono ormai risaputi.
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