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VARIE
Vorrei farmi una vasca da 500 litri, abito al 2º piano, a che rischi vado incontro?
I solai delle abitazioni moderne sono calcolati per reggere un sovraccarico
cosiddetto "accidentale" (cioè quello dovuto a carichi di utilizzo portati
dopo la costruzione, per cui esclusi i pesi propri del solaio, del massetto,
del pavimento, ecc.) pari a 200 kg/mq, ma UNIFORMEMENTE DISTRIBUITI IN TUTTA
LA SUPERFICIE; questo equivale a ricoprire con 20 cm di acqua tutto il
pavimento, e per una stanza ad es. di 5*5m corrisponde a 5000 kg; questo
ovviamente non ha lo stesso effetto che mettere 200 kg totali sul mq
centrale del pavimento! ma neanche a metterne 5000! bensì è una via di
mezzo.
A questo punto serve una piccola premessa:
I solai in laterocemento utilizzati nelle abitazioni moderne sono
generalmente costituiti da travetti larghi 12 cm e disposti paralleli ad un
interasse di 50 cm, con interposte delle pignatte in laterizio (dei
"mattoni") con funzione solo di riempimento, il tutto collegato ad una
soletta continua in c.a. che ha la funzione di collegare tutti i travetti
in modo da evitare che se ce n'è uno più caricato degli altri si infletta
più degli adiacenti; in pratica in questo modo ogni travetto collabora con gli
adiacenti, per cui se ne ho uno caricato sopra il limite e i due adiacenti
scarichi, non ho un crollo dello stesso, ma il carico si ripartisce.
Detto qs, risulta che ogni travetto è calcolato per 100 kg di carico per
metro di lunghezza (in quanto i 200 kg su ogni m di larghezza vanno su due
travetti), ma qs valore è relativo a tutti i travetti caricati allo stesso
modo ma grazie alla soletta di ripartizione se il carico è concentrato solo
su alcuni travetti la resistenza è maggiore.
Inoltre, su ogni travetto il carico non è esteso a tutta la lunghezza, ma
concentrato verso la mezzeria.
Se consideriamo un carico concentrato in un punto a metà travetto, si
ottiene che il carico concentrato equivalente ai 100 Kg/m distribuiti
previsti dalla normativa è pari a 200 kg (225 kg se distribuiti su un'area
larga 50 cm come un acquario).
Considerando pertanto l'ipotesi più sfavorevole di un acquario messo in
mezzeria e con lato più lungo disposto perpendicolare ai travetti, e
ipotizzando una vasca media 150*50, abbiamo che il carico interessa tre
travetti adiacenti, il cui carico max è perciò 225*3 kg, ma considerando che
collaborino a pieno almeno i due travetti adiacenti, diventa 225*5=1125 kg.
Questo è il carico max sopportabile da un solaio in laterocemento per un
acquario messo a metà stanza, nell'ipotesi che il solaio non sia
sovradimensionato per cui il carico di normativa sia esattamente pari alla
resistenza effettiva (cosa che non è assolutamente detta, il solaio potrebbe
avere una portata effettiva anche doppia!, dipende, ma in mancanza di dati
precisi, ho ricavato i valori garantiti).
Tenete conto che comunque questo è il carico di sicurezza, cioè il carico di
rottura effettivo è almeno il 50% in più.
Se la vasca inveceè messa sul bordo del solaio, cioè lungo una parete
portante, il discorso è tutto diverso e il carico max è almeno pari a 1000
kg a travetto, per cui 3000 kg per acquari da 150 cm.
Tenete presente però che spesso si mette una vasca lungo una parete non
portante, magari disposta in mezzeria del solaio, per cui in questo caso vale il
discorso di cui sopra per le vasche messe in mezzeria, ma in cui nei 1125 kg
va compreso anche il peso della parete! Questo è perciò l'unica situazione
potenzialmente pericolosa.
Comunque i progetti statici dei solai dovrebbero essere stati depositati
presso l'ufficio del genio civile di competenza, per cui è possibile
recuperarli e da quelli ricavare valori più precisi sulle portate effettive.
Se il solaio è realizzato con travature in legno, il discorso invece è tutto
diverso.......
Ho la necessitá di traslocare l'acquario.
Come mi consigliate di procedere?
Prima di tutto una raccomandazione, non spostarlo MAI quando è pieno, rischi che si possa rompere.
Se il posto dove lo devi trasferire è vicino ti conviene cercare taniche o damigiane dove poter mettere l'acqua della tua vasca. In un secchio pulito (dove non ci siano tracce di detersivi o altri inquinanti) metti tutto il materiale del filtro e poi riempilo con l'acqua della vasca.
Per i pesci è consigliabile chiedere a un amico o a un negoziante se te li possono tenere qualche giorno, se non è possibile mettili in dei sacchetti abbastanza grandi in modo che ci possa entrare molta acqua e aria, chiudili e cerca di mettere i sacchetti in un contenitore idoneo a mantenere abbastanza stabile la temperatura, un frigo portatile o delle scatole di polistirolo, al limite avvolgi tutti i sacchetti in carta di giornale e mettili in uno scatolone di cartone. Le piante si afflosceranno sul ghiaino, non ti preoccupare, si rialzeranno appena rimetti l'acqua.
E' inutile dirti che l'acquario andrà spostato con la massima cautela, il ghiaino è pesante.
Una volta sistemato l'acquario nella posizione in cui dovrà rimanere rimetti l'acqua, metti il materiale filtrante e riaccendi la pompa e il riscaldatore, dopo un'ora che hai rimesso in moto il tutto fai un cambio d'acqua del 10-20%. Quando la temperatura della vasca è arrivata alla temperatura dell'acqua dei sacchetti puoi rimettere anche i pesci. Tieni d'occhio i nitriti per i primi giorni, potrebbe aver sofferto il filtro.
Se il posto dove lo devi trasferire e' lontano e quindi ti ció vuole molto tempo per spostare il tutto, allora dovrai per forza trovare un posto dove poter alloggiare i pesci, in pratica dovrai rifare la vasca con l'unico vantaggio di poter riutilizzare il materiale filtrante se avrai avuto l'accortezza di lasciarlo sempre a mollo.
Ho sentito che per la CO² si puo' usare anche un estintore, io avrei un estintore a polvere vuoto, lo posso usare per la CO²?
Assolutamente NO!!! Gli estintori a polvere lavorano a pressioni decisamente
inferiori, mentre la CO² arriva
tranquillamente a circa 60-70 bar a seconda della temperatura.
E' possibile farsi in casa un impianto di diffusione utilizzando come contenitore un estintore ma questo deve essere esclusivamente di quelli nati per la CO² e comunque ricordiamoci che se non viene usato del materiale adatto (manometri, riduttori di pressione e valvole) tutto questo può essere pericoloso, quindi se non si conoscono questi strumenti e' meglio evitare il fai da te.
Vorrei fare delle foto al mio acquario e ai miei pesci, come posso fare?
Fare in modo che l'acquario sia l'unica fonte di illuminazione
all'interno della stanza (il resto deve stare al buio, anche
per non spaventare i pesci)
Avere una buona illuminazione; se l'acquario non e' dotato di una
buona illuminazione sarebbe il caso di posizionare un flash proprio
al di sopra della vasca. Se questo non ti e' possibile bada bene
al prossimo punto
Utilizzare quantomeno il flash della macchina con un angolo di poco
meno di 45º gradi rispetto al vetro dell'acquario. Se hai il flash
con il cavetto la macchina può essere messa frontalmente e il flash
spostato per avere un angolo di 45º; se non lo hai devi avere una
certa angolazione rispetto al vetro, altrimenti ti viene la classica
flashata riflessa
Usare il cavalletto
Utilizzare una pellicola sensibile (200-400 Iso); questo può far
perdere leggermente le varie tonalità di colori (come qualcuno
giustamente mi faceva notare), ma se non pretendi risultati
altamente professionali e' la cosa migliore
Se vuoi fare una fotografia dell'intero acquario puoi anche evitare
di utilizzare il flash; in tal caso puoi posizionarti frontalmente,
ma bada che l'illuminazione sia sufficiente e che il tuo acquario
non sia popolato da pesci particolarmente veloci.
Nell'acquario ci sono alcuni componenti (luci, pompe, riscaldatori ecc..) che funzionano a corrente, Quanto influiscono questi consumi sulla bolletta elettrica?
Un conto preciso non e' possibile perché dipende molto dai consumi totali annuali di tutto l'appartamento e dal tipo di contratto. Si va da un minimo di 0,04 a un massimo di 0,25 €/kWh passando per varie fasce a seconda dei consumi totali annuali (Fonte ENEL Aprile 2000). Per sapere quanti kWh consumi basta fare la somma del consumo in watt dei neon moltiplicato per il numero di ore di accensione, del consumo della pompa moltiplicato per 24 e il consumo del riscaldatore. In quest'ultimo caso il conto e' più difficile perché dipende da quanti gradi hai in casa e a quanti gradi vuoi tenere l'acqua quindi c'è una grande differenza tra estate e inverno. Dato che in estate sta' praticamente spento (con temperature dell'acqua fino a 26-28º) e in inverno sta' molto tempo acceso, possiamo dire che abbiamo una media di 8 ore al giorno. Il risultato di questa somma lo dividiamo per mille (1 kWh=1000 Wh) e il risultato lo moltiplichiamo per il costo a kWh. Facciamo un esempio:
Un acquario da 100 litri avrà due neon da 18 W tenuti accesi per 10 ore al giorno, una pompa da 6 W, un riscaldatore da 150 W.
18 X 2 = 36 36 X 10 = 360 360 X 365 = 131400 Wh
6 X 365 = 2190 Wh
150 X 8 = 1200 1200 X 365 = 438000 Wh
131400 + 2190 + 438000 = 571590Wh 571590 : 1000 = 571,590 kWh
Purtroppo a questi consumi c'è da aggiungere qualcosa, il gruppo di alimentazione dei neon e' composto, quasi sempre, da un reattore e uno starter, questo sistema fa' aumentare il consumo per l'illuminazione di un buon 20%, ecco perché, quando e' possibile, e' meglio sostituire questo sistema con dei ballast elettronici.
In un appartamento medio la presenza di un acquario da 100 litri ti porta sicuramente sulla fascia più alta quindi una spesa annuale vicina ai 150 € che detto cosi' sembrano tanti ma sono sempre meno di un caffè al giorno :-).
Quanto vivono i pesci?
Anche a questa domanda la risposta e': Dipende.
Ci sono pesci che vivono meno di un anno (alcune specie di Killi) e altri che arrivano a passare i venti anni (Carassi, Botia... ). Vediamone qualcuno tra i più comuni: I Guppy (pecilidi in genere) 2-3 anni. Cardinali 3-4 anni, Discus e Scalari 10 anni, ciclidi africani 5-8 anni, barbi e rasbore 4-5 anni, Combattenti 2 anni, Trycogaster oltre 6 anni, Gyrinocheilus 8-9 anni, Apistogramma 2-3 anni, i Corydoras 10 anni.
Un test che misura i nitrati come azoto (ione?) li misura come NO3- o come N-NO3 ?
Se c'é scritto: "as nitrogen ion" significa che misura lo ione nitrato,
NO3-
Se c'é scritto: "as nitrate-nitrogen" significa che misura l'azoto nitrico,
N-NO3
1 mg/L N-NO3 = 4,4 mg/L NO3-
Ho dei pesci rossi dei quali mi vorrei liberare, li posso buttare in un fiume?
La liberazione di animali nei corsi d'acqua, stagni ecc. e' una pratica che
puó essere esercitata solo se si sa veramente quello che si fa. Oltre al
fatto che vi sono normative ben precise che regolano tale pratica e che
sarebbe bene conoscere e non disattendere, ci sono alcune considerazioni
relative all'impatto che tali liberazioni possono avere sugli organismi
autoctoni. La perturbazione che si crea in un ambiente introducendo animali
o vegetali che non sono presenti (ed anche talvolta nel caso che siano giá
presenti, modificando i rapporti che si sono instaurati) puó essere mortale
per molte forme di vita ed anche portare all'estinzione di alcune di esse.
Volete averle sulla coscienza (visto che il tutto parte da un problema di
coscienza)?
Nel caso specifico i docili "pesci rossi" sono tra i peggiori flagelli che
sono stati liberati nelle nostre acque.
Intanto non sono assolutamente autoctoni e la nostra fauna acquatica stava
molto meglio prima della loro comparsa. I famigerati "schiccioni" (cosi'
vengono chiamati i carassi in Emilia nei corsi d'acqua dove hanno fatto
sparire i pesci una volta presenti) hanno determinato e stanno determinando
ben piú di un disastro ambientale a carico non solo di altri pesci
autoctoni, ma anche di anfibi, tra cui alcuni ormai rarissimi, le cui uova e
prole vengono generalmente completamente divorate soprattutto negli "stagni"
e pozze dove altri pesci non sono presenti.
E' comunque per mancanza di informazione che in genere questo succede. Anche
alcuni enti sono responsabili della situazione attuale (ad esempio alcuni
fanno ripopolamenti, normalmente vietati !!!, con carassi per le gare di
pesca).
Cosa sono le resine cationiche e anioniche? E come si usano?
Le resine cationiche e anioniche usate insieme servono per ottenere acqua
con caratteristiche simile a quella che si ottiene con un impianto ad osmosi
inversa, anzi,si ottengono risultati anche migliori rispetto
all'osmosi (soprattutto in ambito marino) e non vi è assolutamente spreco di
acqua come nell'osmosi.
NON VANNO ASSOLUTAMENTE USATE ALL'INTERNO DELL'ACQUARIO.
Semplicemente si ottiene acqua tipo quella d'osmosi che va utlizzata per i
cambi, tagliandola con normale acqua potabile o/e miscelandola con gli
oppotuni sali sino ad ottenere un'acqua con le caratteristiche (KH e GH)
necessarie ai nostri pesci.
Si tratta di materiali plastici che hanno la capacità di sostituire
determinati ioni presenti nell'acqua con altri contenuti nelle resine
stesse.
In aquariofilia si usano solamente quelle resine che scambiano gli ioni di
sali (presenti nell'acqua come ad es. bicarbonato di calcio, di magnesio,
etc) con ioni dell'acqua, ione idrogeno OH-ghb (resina cationica) o ione
ossidrile OH+ (resina anionica).
Le resine cationiche come detto scambiano qualsiasi catione con H+, cio'
significa che i bicarbonati di calcio e di magnesio si trasformano in acido
carbonico, i solfati di calcio etc. in acido solforico, i nitrati in acido
nitrico, etc. Si ottiene quindi un'acqua ricca di acidi con un Ph
notevolmente basso che, prima di essere
impiegata, andrebbe o areata o miscelata con acqua contenente tamponi.
NON VANNO ASSOLUTAMENTE UTILIZZATE RESINE CHE SI RICARICANO CON IL SALE.
Esse infatti sostituiscono ioni di calcio e magnesio (Ca+ e Mg+) con ioni di
sodio (Na+) sarebbe come mettere sale da cucina nell'acquario.
La resina cationica ha una carica elettrica negativa che permette di
catturare gli ioni positivi (cationi) presenti nell'acqua, quella anionica
al contrario ha carica elettrica positiva e cattura gli ioni con carica
elettrica negativa (anioni).
Questo processo logicamente non puo' durare all'infinito infatti lo scambio
(che avviene in maniera velocissima) avviene a scapito della resina che
perde la sua carica elettrica. Quando la resina si trova in "equilibrio" con
l'acqua da trattare non è piu' in grado di catturare ioni; è quindi
esaurita.
Normalmente le resine impiegate in acquariofilia mostrano un cambiamento di
colore che avvertono l'utente che è arrivato il momento di rigenerarle.
Le resine cationiche si rigenerano utilizzando acido cloridrico, le
aioniche con soda caustica.
Ho un pesce in fin di vita che rischia di contagiare tutti gli altri, come posso fare per sopprimerlo senza farlo soffrire?
Premesso che questa deve essere proprio l'ultima spiaggia, il taglio netto della cervice con un paio di forbici o un coltello, basta che siano ben affilati, è l'unico metodo veramente indolore, in quanto recide all'istante tutti i collegamenti nervosi tra il cervello e il resto del corpo. E' il sistema consigliato su tutti i maggiori testi sulle malattie dei pesci. Tutti gli altri metodi provocano più o meno dolore.
Se non te la senti, allora ci sarebbe anche l'anestesia, se conosci un veterinario...
Devo forare un acquario pieno, c'è qualche metodo semplice o devo svuotarlo e rivolgermi al vetraio?
Se sei bravo nel "fai da te" puoi anche evitare di rivolgrti al vetraio, ecco una serie di consigli e accorgimenti da usare:
-
procurarsi da un rivenditore di accessori per vetrai/vetrerie una
fresa diamantata a tazza del diametro necessario.
farsi realizzare da un tornitore un raccordo per montare la fresa
diamantata su un mandrino di trapano.
procurarsi un trapano a batteria con regolazione della coppia di
serraggio.
procurarsi un amico volenteroso ed uno "spruzzino" pieno d'acqua,
anche di rubinetto senza biocondizionatore. J
-
montare la fresa sul trapano.
svuotare la vasca quanto basta a scoprire il punto da forare.
pulire bene il vetro attorno al punto dove si vuole forare ed
applicare, con scotch per carrozzieri, una busta di plastica a mò di
sacco (per raccogliere l'acqua e la polvere di vetro).
-
facendo poggiare sul vetro solo un po' della fresa (posizione del
trapano NON ortogonale al vetro), iniziare, A SECCO, a segnare il vetro.
In questa fase è importante tenere fermo il trapano, in quanto la fresa
tenderà a slittare via dalla posizione che ci interessa.
regolare la coppia di serraggio al limite minimo perchè non intervenga
solo per la pressione sul trapano, ma che si attivi al minimo
inceppamento della fresa.
ricominciare a far girare la fresa.
ordinare perentoriamente all'amico volenteroso di spruzzare l'acqua
nel punto di contatto tra fresa e vetro J
-
piano piano portare il trapano all'ortogonalità col vetro.
continuare a far girare la fresa a bassa velocità e con minima
pressione (mentre il nostro amico spruzza e bestemmia in cinese per i
crampi alla mano) effettuando un movimento di rotazione simile a quello
che facciamo quando vogliamo allargare un foro con una punta di trapano.
quando il vetro comincia a dare segni di "cedimento" (l'acqua
comincia a passare dall'altro lato), tenere il trapano ortogonale al
vetro per completare il foro.
fatto! brindiamo al successo dell'operazione che, se avremo ben
regolato la coppia di serraggio, sarà stata assolutamente senza rischi.
Quale silicone conviene usare per incollare i vetri della vasca?
Il migliore è quello acetato, nero, per vetrazione (c'è scritto sui tubi
"per vetri" o "per acquari") In ogni caso EVITA assolutamente quelli
antimuffa che sono "tossici" per i pesci.
Per avere più luce in vasca, sul fondo del coperchio del mio acquario è meglio mettere uno specchio o un riflettore di metallo?
E' meglio un riflettore di quelli che trovi nei negozi di acquari. La
luce incidente (quella che colpisce lo specchio) deve attraversare lo
spessore del vetro (in parte è assorbita nel fare questo) prima di colpire
la superficie argentata e poi lo deve riattraversare dopo aver subito la
riflessione (con percorsi che più è scadente il vetro più sono lunghi)
perdendo ancora energia (e qualche lunghezza d'onda). Una superficie
appositamente costruita invece riflette quanto arriva con assorbimenti
assolutamente trascurabili rispetto al vetro in tutta la gamma delle
lunghezze d'onda emesse dalla lampada. Alcune superfici poi riflettono in
modo migliore grazie ad una finitura in grado di "indirizzare" meglio un
fascio di luce incidente rispetto ad una speculare vera e propria, lavorando
come veri e propri catarifrangenti. La luminosità risulta cosí più
omogeneamente distribuita, rendendo di più perchè indirizza meglio tutta
l'emissione della lampada.
Mi si è rotto il termometro che avevo nell'acquario, ci sono rischi per i miei pesci?
Togli tutti i residui dei vetri che riesci a vedere. L'unico vero pericolo può venire da questi. Il liquido che c'è dentro al termometro è alcool e la quantità è talmente minima che non può essere tossica. I pallini che ci sono in basso sono di ferro, se riesci a toglierli è meglio ma non indispensabile.
Che cosa è un biotopo? E la Biocenosi?
Biotopo: L'area in cui vivono determinate specie animali e/o vegetali.
Biocenosi: Associazione biologica di specie diverse di piante o animali che vivono
in reciproca relazione in un determinato ambiente ecologico. (Devoto-Oli)
Come conviene fare per allestire una vaschetta infermeria per curare i miei pesci?
L'importante è che la vasca abbia delle dimensioni sufficienti ad ospitare il pesce (o i pesci). Non mettere nessun tipo di fondo.
Al posto del filtro classico puoi utilizzare un filtro che funziona con l'aeratore, in pratica è composto da una spugna attraverso la quale circola l'acqua sospinta dalle bollicine dell'aeratore. Se serve non dimenticare il riscaldatore.
Utilizza l'acqua dell'acquario di provenienza per non provocare shock osmotici su un pesce già debilitato.
Inserisci il medicinale necessario facendo attenzione alle dosi e ai tempi. Cerca di essere moderato nel mangime per non inquinare troppo l'acqua. Tieni il pesce in questa vasca solo il tempo necessario per la cura.
Come faccio a sapere che riscaldatore serve nel mio acquario?
Dipende da che temperatura devi raggiungere e dalle dimensioni della vasca. In generale si puo' dire che serve un W a litro, cioè, se l'acquario è da 150 litri ti servira' un riscaldatore da 150 W. Se devi tenere pesci che vogliono acqua particolarmente calda e hai l'acquario in una cantina allora è meglio abbondare un pò, piu' o meno del 30%.
L´acqua osmotica messa in un tanica per quanto tempo si puo´ tenere?
Se tenuta al buio, al fresco e in un contenitore per alimenti la puoi conservare anche per qualche mese. Comunque, a meno che non sia inquinata da qualcosa fin dall'inizio, si può dire che non ha una scadenza precisa.
Com'è fatto un aeratore?
Dunque. E' una pompa elettromagnetica che funziona come un piccolo
compressore d'aria. E' una scatoletta di plastica, di una decina di
centimetri di lunghezza per 5 di larghezza, alta 4 o 5cm.
Ha internamente una o due cuffie in gomma messe in vibrazione
dall'elettromagnete che agiscono su una piccola valvola a membrana, che
consente il flusso d'aria in un'unica direzione.
L'aria attraverso un tubetto di pochi millimetri di diametro viene
insufflata verso una pietra porosa o un piccolo parallelepipedo di legno
"dolce", generalmente tiglio, che vengono immersi nell'acquario. Questi
favoriscono la creazione di bolle d'aria di dimensione medio piccola,
che per osmosi consentono uno scambio gassoso tra l'aria stessa e
l'acqua. Inoltre, la turbolenza creata dalle bolle in superficie
favorisce in piccola parte lo scambio gassoso superficiale, e aumenta
lievemente l'evaporazione, consentendo un lieve abbassamento di
temperatura.
Va considerato che l'aria che si immette nella vasca con l'aeratore contiene polveri e inquinanti. Nei migliori apparecchi ci sono dei piccoli filtri di stoffa in ingresso che servono a trattenere le particelle più grandi ma è comunque un particolare da tenere di conto
A cosa serve la mangiatoia?
La mangiatoia è un apparecchio che serve per fornire mangime ai pesci quando non c'è nessuno che lo possa fare. Sono fatte in vari modi, ci sono quelle con degli scomparti ognuno con una dosa di cibo, altre con un unico contenitore che, a ogni uso, versa in vasca una quantià approssimativa di mangime. Le mangiatoie hanno un motorino collegato a un timer che verserà la dose di mangime agli orari prefissati. Le accortezze da usare sono quelle di non regolarle mai per dare troppo cibo ai pesci, meglio sempre in meno che in più, e di stare attenti che non arrivi l'umidità della vasca nel contenitore del cibo altrimenti si bagna e non esce più.
Questo apparecchio viene usato quando c'è da dare il mangime piu' volte al giorno oppure quando si parte per un periodo prolngato di ferie, oltre le 2 settimane.
E' possibile fare un acquario a tutta parete spesso una ventina di cm?
Praticamente no. I problemi sono molti.
Uno e' il peso, un acquario di dimensioni di una parte pesa abbastanza. Il vetro (e non sarebbe vetro) dovrebbe avere uno spessore notevole per reggere la pressione in basso.
Un altro e' la difficoltà di allestimento e manutenzione. Come fai ad arrivare sul fondo? E se i vetri ti si riempono di alghe? come li pulisci?
Dovrebbe essere forzatamente senza piante perche' non ci sarebbe possibilita' per le luci di arrivare sul fondo.
E i pesci? Cosa potresti metterci? solo pesci piccolissimi altrimenti non avrebbero lo spazio per girare in orizzontale.
No, non è fattibile.
Avete qualche suggerimento su come incollare uno sfondo esternamente all'acquario?
Allora prima di tutto lava via per bene tutti i residui oleosi dal vetro.
Prapara una miscela di acqua e sapone liquido, anche da piatti. Penso che
basti un 10% di sapone. Lo spennelli sullo sfondo da applicare e poi con una
spatolina o un righello inizi ad appiccicare lo sfondo sul vetro partendo da
un lato corto verso il lato opposto.
La spatolina o righello ti servirà per togliere ogni residuo di bolle e fare
un'applicazione omogenea e pulita.
Quando arrivi dal lato opposto metti qualcosa per tenere lo sfondo
appiccicato al vetro. tempo 2-3gg che evapori completamente l'acqua e il
tuo sfondo starà perfettamente su da solo senza buchi.
Il sapone, seccando, ti fa da collante, ma senza impedirti di togliere lo
sfondo in un secondo momento
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