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L'ACQUARIO MARINO
L'ACQUA
Che cos'è l'acqua calcarea ?
L'uso di acqua calcarea è un metodo per mantenere il livello di calcio e di alcalinità nell'acquario marino di barriera. Prevede la preparazione di una soluzione di acqua demineralizzata (o da osmosi inversa) e idrossido di calcio detta appunto "acqua calcarea" o "acqua di calce" o talvolta, dal tedesco, "Kalkwasser".
Una soluzione di acqua calcarea correttamente preparata ha circa 900 mg/L di calcio e un pH molto alto, circa 12.
L'acqua calcarea viene usata per
ripristinare l'acqua che evapora dall'acquario. Il suo uso prevede, anzi impone, un dosaggio molto attento in piccolissime dosi, meglio se "goccia a goccia", per via dell'influenza che può avere sul pH. Ad esempio l'acqua calcarea potrebbe essere aggiunta da un recipiente tramite un tubicino per l'aria e un rubinetto in modo che cada goccia a goccia in una zona molto turbolenta del filtro, non direttamente nella vasca. L'acqua calcarea può mantenere i livelli ottimali di calcio e KH quando, in presenza di una buona evaporazione, se ne riesca ad aggiungere abbastanza. In media un acquario normalmente popolato dovrebbe avere un'evaporazione di circa l'1% al giorno perché il metodo sia efficace. Questo significa che raramente si può usare l'acqua calcarea in un acquario "chiuso" dove scarsa è l'evaporazione. Il metodo dell'acqua calcarea può essere utile in acquari di medie dimensioni, mediamente popolati e con buona evaporazione (acquari aperti).
Ultimamente sono comparsi sul mercato sistemi per la preparazione e il dosaggio di acqua calcarea (cd. "reattori a idrossido di calcio" da non confondere con il "reattore di calcio" ) che servono a preparare e mantenere sempre satura la soluzione di acqua calcarea.
Devo usare additivi particolari un un acquario marino dedicato solo ai pesci?
No. E' bene verificare regolarmente che la durezza carbonatica non scenda e mantenerla intorno a 9-14 ° KH. Altri additivi sono di scarso interesse in una vasca dedicata solo ai pesci e quando si facciano comunque adeguati cambi parziali d'acqua.
Devo usare additivi particolari in un acquario marino dedicato agli invertebrati?
Sì. Oltre a mantenere il più rigorosamente possibile livelli corretti di durezza carbonatica e di calcio, sono ritenute indispensabili regolari aggiunte di stronzio e di iodio. Lo stronzio interviene nella formazione dello scheletro dei coralli e nella crescita delle alghe coralline calcaree. Lo iodio è particolarmente utile ai coralli molli e interviene in importanti processi vitali degli invertebrati. Stronzio e iodio sono due additivi facilmente reperibili in commercio.
Altri elementi sono sicuramente consumati, ma ci sono pareri discordanti circa la necessità o meno di una loro reintegrazione. E' molto comune però affiancare agli additivi per stronzio e iodio un altro additivo ad ampio spettro; molti produttori hanno infatti un additivo che reintegra gli oligoelementi e che va affiancato agli integratori di stronzio e iodio.
Talvolta si usano reintegratori di ferro, ma anche questo è oggetto di controversia. Per il ferro, come per tutti gli altri oligoelementi è necessario ricordare che un loro eccesso (sovradosaggio) è molto più pericoloso per gli ospiti dell'acquario di una loro scarsa presenza. E' bene quindi seguire le indicazioni del produttore e intenderle come dosaggio massimo consentito.
Tutti questi additivi non devono contenere nitrati o fosfati e i migliori riportano questa dicitura sull'etichetta.
Quali sono i parametri fisico-chimici da controllare in un acquario marino?
Distinguiamo tra l'acquario dedicato ai pesci e l'acquario di barriera, dedicato invece agli invertebrati.
Nell'acquario dedicato ai
pesci occorre dotarsi di strumenti/kit per misurare: la temperatura, la densità, il pH, l'alcalinità totale (altrimenti detta capacità tamponante del pH, o durezza carbonatica, o semplicemente "KH" dal nome dell'unità di misura usata più comunemente), i nitriti e i nitrati. In fase di installazione della vasca può essere utile misurare l'ammoniaca.
Nell'acquario dedicato agli invertebrati c'è da aggiungere la misurazione di: fosfati e calcio.
Come riferimento, un acquario medio "ideale" avrà i seguenti valori una volta a regime (tra parentesi i valori per un acquario di soli pesci, se diversi):
temperatura 26-27 ° C da mantenere molto stabile
densità 1.023 (sostituire spesso acqua che evapora per evitare oscillazioni)
pH 8,10-8,30 (7,90 - 8,50)
KH 7-12 (9-14)
ammoniaca 0 ovvero non misurabile
nitriti 0 ovvero non misurabile
nitrati < 10 (< 50) mg/l (*)
fosfati < 0,10 (< 1) mg/l
calcio ca. 400-450 mg/l
Ovviamente per ogni specie ospitata possono esserci valori "ideali" che differiscono leggermente dallo standard sopra esposto che vale quindi solo come indicazione generale.
(*) i valori indicano concentrazioni di nitrati come (NO3-). Se il kit che usate misura i nitrati come (N-NO3) (vedere istruzioni del kit) dividere i valori indicati per 4,4.
Come faccio a mantenere un buon livello di calcio e un KH elevato nel mio acquario marino di invertebrati?
Il livello di calcio (idealmente 400-450 mg/l) e di KH (idealmente 8-10) tendono lentamente a scendere principalmente perché alghe coralline calcaree e invertebrati a scheletro calcareo consumano continuamente calcio e carbonati. Occorrono quindi degli strumenti per mantenere questi due valori vicini ai loro valori ideali.
Il consumo di carbonato di calcio in acquario varia molto a seconda della quantità di organismi (alghe calcaree, coralli) presente in acquario; una vasca con pochi invertebrati a scheletro calcareo e poche alghe coralline avrà un consumo ridotto in rapporto alla capacità della vasca e viceversa per un acquario densamente popolato da questi organismi. A parità invece di "densità" di popolazione della vasca, un acquario più grande avrà ovviamente consumi maggiori.
Premesso questo, i tre metodi più usati per mantenere calcio e alcalinità nell'acquario marino sono:
l'uso di additivi di produzione industriale (spesso liquidi o in pastiglie) specificamente realizzati per alzare KH e Calcio
l'uso di "acqua calcarea", che è una soluzione satura di idrossido di calcio in acqua (v. altra FAQ)
l'uso di un reattore di calcio, che è un apparecchio che scioglie calcio e carbonati nell'acqua (v. altra FAQ)
Per praticità si consideri il seguente schema:
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Additivi specifici per il calcio e il KH, liquidi o solidi |
Acqua calcarea |
Reattore di calcio |
Dimensioni dell'acquario |
da piccolo a medio |
tutte, dipende da % evaporazione |
da medio a grande |
Per acquari che "consumano": |
poco |
da poco a molto, dipende da % evaporazione |
da medio a molto |
Crea squilibri nella composizione dell'acqua |
Sì (*) |
No |
No |
Costo iniziale (accessori e materiale di consumo) |
medio-basso |
basso |
alto |
Costo di gestione nel lungo periodo (a parità consumo) |
alto |
basso |
basso |
Tempo/lavoro richiesto all'acquariofilo |
scarso |
medio-scarso ma frequente |
molto scarso |
Pro |
Semplice, facile |
aiuta a mantenere alto il pH
aiuta a ridurre i fosfati, economico
|
metodo molto efficace, costo di gestione basso, poco lavoro |
Contro |
Può alla lunga disturbare la composizione dell'acqua dell'acquario (*) e risultare molto costoso |
Richiede 5-10 minuti ogni 1-2 giorni per la preparazione, impossibile regolare il dosaggio (evaporazione) |
Vengono aggiunte piccole quantità di anidride carbonica all'acqua che possono abbassare il pH |
(*)
Esistono tuttavia alcuni prodotti definiti "bilanciati" che non alterano la composizione chimica dell'acqua.
Il livello di nitrati nella mia vasca marina, dedicata principalmente ai pesci, ha raggiunto i 50 mg/l nonostante ripetuti cambi parziali. Che cosa posso fare per evitare questi continui (costosi) cambi parziali?
Un acquario marino dedicato principalmente ai pesci avrà probabilmente un potente filtro biologico ad azione ossidante (sia esso un filtro incorporato, un filtro percolatore, un sottosabbia o un f. a letto fluido). Questo filtro è indispensabile per trasformare le sostanze di rifiuto prodotte in un acquario densamente popolato di pesci, ma il risultato inevitabile è che i nitrati, l'ultimo prodotto della trasformazione delle sostanze organiche, si accumulano progressivamente. A questo punto o si provvede ad un regime sostenuto di cambi parziali d'acqua, spesso non sufficienti a meno di sforzi notevoli, o si installa un filtro denitratore. (v. altra FAQ)
Il mio acquario marino di barriera ha livelli di nitrati e fosfati sempre troppo alti per i miei invertebrati. Come posso fare per controllare in modo naturale il livello di fosfati e nitrati?
Occorre limitare al massimo gli input di sostanza organica, quindi: usare uno schiumatoio potente, mettere pochi pesci in modo da non dover usare molto cibo, evitare cibi liquidi per gli invertebrati che non ne hanno bisogno.
Occorre inoltre avere un buon quantitativo di rocce vive di elevata qualità (circa 1 Kg. ogni 4-5 litri di capacità della vasca) e preferibilmente un buon materiale di fondo (sabbia corallina grana 2-3 mm. e alta 4-5 cm.). Nella sabbia di fondo e nelle rocce vive avvengono processi di denitrificazione e di trasformazione delle sostanze nocive che portano ad ottenere nitrati e fosfati a livelli molto bassi.
Un basso livello di nitrati e fosfati si ottiene però solo con una vasca "Berlinese" (v. altra FAQ) , mentre in una vasca basata su un potente filtro biologico (percolatore, incorporato, a letto fluido) è difficile portare nitrati e fosfati a livelli bassi, soprattutto se non si usa uno schiumatoio potente.
Nel mio acquario 200 lt ho un'assorbimento "mostruoso" di calcio che a
detta del mio negoziante è causato dalla presenza di alga calcarea rosa di cui sono tappezzato.
Un assorbimento mostruoso di calcio è anomalo e non deriva da un po' di
alghe. Un acquario DENSAMENTE popolato di coralli duri e alghe coralline
calcaree, con forte illuminazione e una crescita di parecchi centimetri
all'anno degli invertebrati a scheletro calcareo ha un consumo alto,
gestibile solo o con reattore di calcio o con reattore ad acqua
calcarea, ma non "mostruoso".
Un consumo NON mostruoso vuol dire più o meno perdere (in assenza di
ogni supplemento) in una settimana qualcosa come 20-30 mg/l di calcio in
un acquario densamente affollato di coralli e alghe calcaree.
Ovviamente è un'indicazione MOLTO grossolana perchè ogni acquario è un
mondo a sè.
C'è una stretta relazione tra ione carbonato, ione calcio e ione
magnesio in acqua marina, ma richiederebbe un messaggio lunghissimo per
cui riassumo i punti principali ripromettendomi di tornarci su:
Con un KH alto, oltre 9-10, è molto più difficile mantenere il calcio
a 400 o più mg/l, (a meno che non si usi un reattore di calcio). Con un
KH 7-9 è più facile tenere il calcio a 400 mg/l
Usando MALE l'acqua calcarea è facile far precipitare carbonato di
calcio, far "indurire"/"agglomerare" la sabbia, ecc. Per cui si parte
magari da 400 mg/l, si dosa male l'acqua calcarea (cioè non
goccia-a-goccia ma troppo rapidamente) e ci si ritrova a 350 mg/L già il
giorno dopo!
Se si usano sali marini sintetici poveri di magnesio si soffre per i
livelli via via più bassi di magnesio (le alghe coralline soprattutto ne
incorporano
parecchio). Il magnesio, in parole molto povere, serve a "mantenere" in
soluzione carbonati e calcio che altrimenti tenderebbero naturalmente a
precipitare. Chi spesso lotta per tenere alto il KH e il calcio in
vasche avviate da 1-2 anni, in realtà ha un problema di magnesio basso.
Soluzioni: cambiare marca di sale, fare un bel cambio e poi usare un
integratore di magnesio.
Ho dovuto inserire circa 300g di sale in più
rispetto a quelli previsti, 33g. x l per far si che la densità raggiungesse
il valore di 1023. Ciononostante il valore dopo 24 ore é di 1022,5.
Le miscele di sali marini sintetici sono fatte con sali idrati per
motivi di economicità, ovvero con sali che contengono al loro interno
una sensibile quantità di acqua. Quindi se uno parte dal presupposto che
in 1000g di acqua marina 35g sono di sali, è tentato di mettere il sale
in queste proporzioni, ma scopre poi che la densità è inferiore al
richiesto.
Con quello che3 uso io devo mettere circa 40g di sale per
ogni litro d'acqua RO per avere alla fine un'acqua con conducibilità 53
mS/cm a 25ºC pari al 35 per mille di salinità. Questo è perfettamente in
linea con le prove fatte ed è dovuto all'uso di sali fortemente idrati.
Non guardare mai le istruzioni sui pacchetti: nel caso di sale, le
ciniche leggi del marketing impongono
di scrivere sull'etichetta un numero di litri esagerato, intendo i litri
di acqua ottenibili con una confezione. Se infatti un produttore si
permettesse di dire che un pacchetto è buono "solo" per 500 litri
(anziché i 600 litri riportati sulla confezione) tutti si butterebbero a
comprare le altre marche che riportano "600 litri" sulla confezione,
solo perché psicologicamente tutti sono portati a comprare la marca che
rende di più.
Che densimetro usi, piuttosto, ed è tarato? Se usi un densimetro a
lancetta tipo il SeaTest fallo tarare confrontandolo con uno strumento
preciso (un conduttivimetro o un rifrattometro).
Perché non posso utilizzare il sale da cucina per il mio acquario marino?
Perché il sale da cucina, nonostante che spesso sia sale ricavato dall'acqua di mare, durante il trattamento che subisce per essere adatto alla nostra tavola perde moltissime sostanze che sono indispensabili nell'acqua delle nostre vasche.
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